L’apoptosi  è un fenomeno finemente regolato che può innescarsi a causa di una  grande varietà di stimoli. 
                       L’imput  può essere sia extracellulare (rappresentato dal legame di una  molecola segnale esogena con un recettore specifico di membrana, tipo  il recettore FAS di morte cellulare) che intracellulare (provocato da  danni al DNA).
                       Ambedue  le vie di induzione apoptotica, l’extra e l’intracellulare,  convergono nell’attivazione di specifici enzimi proteolitici  appartenenti alla classe delle caspasi che, di fatto, eseguono il  programma di apoptosi.
                       Nelle  cellule molte proteine regolano l’apoptosi, compresa la proteina  mitocondriale citocromo C, Apaf-1, i  membri delle famiglie Bax, bel-2 e  degli inibitori dell’apoptoai (IAP).
                       Ne  deriva un meccanismo comunemente denominato cascata  delle caspasi.
                        Le  caspasi una volta attivate, proteolizzano diverse proteine cellulari  come le lamine nucleari e inoltre attivano altri enzimi come de  DNAasi che dissolvono i cromosomi.
                       Dal  punto di vista microscopico, la prima modificazione morfologica  osservabile è la condensazione della cromatina nucleare (picnosi)  con formazione di una o più masse compatte vicino alla membrana  nucleare.
 
                        Contemporaneamente la cellula si stacca dalle cellule  adiacenti e il suo citoplasma diventa eosinofilo. Ancora gli organuli  citoplasmatici sono indenni.
                       Con  il progredire del processo apoptotico il materiale nucleare si  frammenta (carioressi)  con successiva disintegrazione  della membrana nucleare. 
                        Infine l’intera cellula si  rompe (cariolisi) formando frammenti rivestiti da  membrana. Alcuni frammenti contengono materiale nucleare e sono noti  come corpi apoptotici.  
                        Infine i macrofagi fagocitano i detriti cellulari.